AUTORAPPRESENTAZIONI

AUTORAPPRESENTAZIONI
La famiglia di Scroccaro Luigi e Tortato Anna, emigrati in Brasile da Marcon (VE) a fine Ottocento. Curitiba (Brasile), inizi Novecento. Famiglia Scroccaro.
 

Talvolta un sottile e inespresso senso di disagio si insinuava nei rapporti tra chi emigrava e chi rimaneva. La scelta di andarsene poteva essere sentita come una forma di rifiuto o di rinuncia a condividere con i compagni le esperienze della vita, quasi una specie di tradimento verso i paesani. D'altro canto, il dubbio di non essere stati in grado di garantire sicurezza e protezione a tutti i membri della comunità poteva turbare, con un inesplicabile senso di colpa, l'animo di coloro che erano rimasti. Potrebbe essere questa la chiave di lettura di tutta una serie di segni e di messaggi ambigui rintracciabili nella corrispondenza emigratoria.
In ogni caso, restava forte da entrambe le parti il desiderio, spesso frustrato, di ricostituire l'unità, di ritrovare la perduta complicità. Chi era partito sognava il giorno in cui avrebbe potuto esibire nei luoghi della sociabilità paesana - in piazza, al bar, in parrocchia - i segni della nuova condizione e del successo conseguito: non solo per ambizione, ma anche per rassicurare se stessi e gli altri circa la giustezza della scelta compiuta. Capitava però che quel giorno non arrivasse mai o che si rivelasse deludente e frustrante. E allora ci si accontentava di comunicare con i compaesani attraverso fotografie, nelle quali l'emigrato si metteva in posa e si autorappresentava: mostrava il suo nuovo status, l'automobile e la casa nuova, oppure alludeva a una vita avventurosa vissuta da protagonista in un mondo diverso, capace di alimentare i sogni e le fantasie degli amici lontani.

Servizi per il cittadino

Dirigente del Settore

Carlo Rapicavoli

Tel: (+39) 0422 656139

Scrivi all'Ufficio

 

 

Provincia di Treviso | P.IVA 01138380264 | PRIVACY | COOCKIES