COLONIE AGRICOLE IN SUDAMERICA

COLONIE AGRICOLE IN SUDAMERICA
Mappa della lottizzazione della colonia Caxias. I lotti, di circa 30 ettari, venivano assegnati dalla Commissione governativa agli immigrati. Caxias do Sul, fine Ottocento. La regione di colonizzazione italiana in Rio Grande do Sul, Firenze 1975.
 

Nel Brasile degli anni Settanta erano delle Commissioni governative, stabilmente presenti in ognuno dei dipartimenti di nuova colonizzazione, che assegnavano i lotti agli immigrati: mediamente dai 25 ai 50 ettari di foresta da coltivare. Il debito contratto per l'acquisto, assieme a quello necessario per provvedersi dei primi arnesi, delle sementi e degli animali, veniva saldato dai coloni con il ricavato dei raccolti iniziali e con prestazioni gratuite di manodopera, nella stagione invernale, per aprire le strade di collegamento tra i lotti e con le città
Per disboscare il terreno, in modo da renderlo coltivabile, si procedeva all'incendio della vegetazione, abbattendo poi i grossi tronchi rimasti. Seguivano le prime colture che davano raccolti sempre più copiosi e in pochi anni molti coloni videro realizzarsi il sogno che li aveva forse spinti a partire: diventare proprietari di terra.

 
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