2008 - ETTORE BRAGAGGIA Fotografo a Treviso

 
 
 
 
 
 
 
Copertina Ettore Bragaggia Fotografo a Treviso

Fotografo a Treviso

La mostra dedicata ad Ettore Bragaggia – fotografo – inaugura il piccolo ma interessante spazio espositivo ricavato nell’ex-sede dell’Archivio di Stato in via Marchesan, ora divenuta la casa – finalmente adeguata – del Foto Archivio Storico della Provincia di Treviso.

Era giusto che fosse Ettore, con una selezione della sua collezione personale, ad aprire il ciclo di mostre dedicate ai molti ed importanti fondi fotografici d’autore che costituiscono la dotazione documentale del FAST, sia perché da professionista ha seguito con costante attenzione l’evoluzione del nostro pioneristico archivio fotografico auspicando che l’Amministrazione provinciale ne riconoscesse la valenza individuando una

 sede funzionale – com’è di fatto avvenuto –, sia perché, giunto in quell’età della vita nella quale si tira un bilancio della propria esperienza esistenziale, ha deciso di affidare all’istituzione da lui amata un corpus importante di scatti realizzati in circa cinquant’anni di attività a Treviso: immagini dell’evoluzione del mondo industriale, delle trasformazioni urbanistiche conosciute dalla città, della vita pubblica e privata di molti suoi concittadini.

Ettore ha alle spalle una lunga vita da artigiano della fotografia, da professionista, che si è caratterizzato anche per l’impegno nella dimensione sociale. Le ragioni di questa sua propensione si ritrovano nel fatto che ha conosciuto sulla sua pelle le asprezze e le sfide del ‘900. Ha partecipato alla guerra civile militando da partigiano nelle file della divisione Nannetti della Brigata Mazzini. Nel dopoguerra ha preso la via dell’emigrazione

in Argentina. Al ritorno ha voluto impegnarsi in politica ed è stato consigliere comunale nei ranghi del partito Repubblicano.

Oggi è socio dell’Istresco (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea della Marca Trevigiana) ed è facile incontrarlo a Treviso per le vie, con la sua macchina fotografica a tracolla, per scattare immagini di ciò che vi è di bello e di brutto nella sua città, con la passione di sempre e l’inguaribile inclinazione all’ironia nei commenti – che è poi un tratto distintivo dei trevigiani doc (anche di quelli che non si ritengono tali).

Il frutto del suo lavoro di mezzo secolo rimane in eredità alla Comunità trevigiana ed è liberamente consultabile presso il FAST – istituzione cui la Regione ha affidato di recente il deposito legale delle immagini fotografiche dell’intero Veneto. Un riconoscimento che procura un moto d’orgoglio per una realtà culturale cui si rivolgono ricercatori universitari, studenti, giornalisti, professionisti, aziende, istituzioni di natura diversa e moltissimi cittadini, interessati a coltivare la storia della loro Comunità.

 

Marzio Favero

Assessore ai Beni Culturali

 
 

Treviso, 1 agosto 2010

 

 
 
 
 
 
 
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