L'EMIGRAZIONE ORGANIZZATA DAL FASCISMO

L'EMIGRAZIONE ORGANIZZATA DAL FASCISMO
Un gruppo di lavoratori e lavoratrici agricoli, provenienti da alcuni comuni della provincia, sono schierati davanti alla stazione ferroviaria di Treviso per la foto ufficiale prima della partenza per i campi di lavoro in Germania.
 

Uno dei frutti dell'asse Roma-Berlino fu la stipulazione, a partire dalla primavera del 1937, di accordi che prevedevano, da parte italiana, l'invio di manodopera e, da parte tedesca, la fornitura di materie prime e di combustibili necessari per la produzione industriale.
Anche Treviso diede un contributo in lavoratori agricoli, in base ai contingenti previsti dalla Confederazione Fascista dei lavoratori dell'Agricoltura. Le immagini di Bepi Fini, scattate alla metà del marzo 1938, ritraggono il gruppo schierato per la foto ufficiale e al momento della partenza del convoglio.
Tra il 1940 ed il 1942 furono avviati in Germania anche contingenti di lavoratori per l'industria, nonostante fossero affiorate nel Governo italiano perplessità sulla prosecuzione dell'iniziativa, soprattutto per le tensioni che organizzazione e propaganda del regime avevano solo camuffato: eccessiva militarizzazione dei campi di lavoro, ostilità dei tedeschi nei confronti dei nostri emigrati, frequenti episodi di insubordinazione con conseguenti procedure di accompagnamento alla frontiera.
Le vicende del settembre 1943 consegnarono purtroppo decine di migliaia di questi lavoratori ai campi di concentramento nazisti.