Il lavoratore italiano all'estero spesso non aveva scelta: doveva accettare anche i lavori più duri, quelli che gli altri si rifiutavano di svolgere. E così, un po'in tutto il mondo, troviamo i nostri emigrati impegnati 'a spaccar pietre': nelle cave e nelle segherie di marmo, nella costruzione di strade e ferrovie, nello scavo di gallerie o di miniere.